30 Nov Passeggiate urbane. Percorso di progettazione partecipata
Nell’Unità Pastorale di Susegana abbiamo iniziato a maggio un cammino di “progettazione partecipata” riguardante le nostre strutture (chiese, oratori, canoniche, campetti, strutture per le sagre…). Il “partecipata” sta a dire che vorremmo arrivare a scegliere che cosa fare delle nostre strutture non solo come singola parrocchia, ma dentro un respiro di UP; vorremmo cioè provare a pensare al loro senso pastorale dentro un servizio più grande che possono avere, dato dall’UP e dal territorio, senza con questo dimenticare i bisogni di ogni singola comunità. Ci sembra che il cammino intrapreso possa farci crescere come comunità che collaborano e si pensano insieme, facendo un esercizio di comunione molto pratico.
Ci aiuta in questo 593 Studio di Castelfranco Veneto, in particolare nelle persone degli architetti Michele Sbrissa e Anna Manea.
La dimensione partecipata l’abbiamo sperimentata fin dai primi incontri: siamo stati chiamati, infatti, a immaginare insieme un percorso che ci permetta di decidere che priorità darci. Si è così scelto di partire con delle PASSEGGIATE URBANE: ci siamo resi conto che come membri dei consigli pastorali e degli affari economici non abbiamo una conoscenza precisa delle strutture della nostra parrocchia; meno che meno sappiamo che cosa c’è nelle altre parrocchie della UP. Per poter fare un esercizio di progettazione e scelta che possa diventare realtà occorre essere consapevoli di quello che c’è e di quello che non è subito evidente.
Così sabato 16 ci siamo ritrovati alle 15.00 fuori della chiesa di Susegana. Nel giro di un’oretta abbiamo visitato oratorio, l’ex casa del sagrestano, i campetti e le strutture adiacenti, la canonica. Abbiamo ascoltato una presentazione del luogo, abbiamo osservato e fatto domande. Abbiamo raccolto dati su delle schede, per poter poi offrire anche a chi non c’era degli elementi di lettura e analisi abbastanza precisi. E abbiamo cominciato a condividere impressioni e pensieri.
Alle 16.30 eravamo a Crevada: prima la Chiesa, poi la canonica e infine il salone parrocchiale con la cucina per la sagra e lo scoperto che c’è dietro.
Nel tepore del salone abbiamo cominciato a raccontarci quanto abbiamo visto. Ci siamo dati la libertà di dire, contenti di avere tra di noi chi vede per la prima volta gli ambienti e può avere una parola svincolata da tradizioni e da legami affettivi. Sono emersi problemi su cui intervenire rapida-mente; si è cominciato a immaginare soprattutto possibili scenari di proposte per il futuro. Si è capito anche che su alcune questioni non è in gioco solo una comunità parrocchiale e neppure l’UP, ma ci sarà bisogno di entrare in alleanza con altri soggetti del territorio. Non si è mai persa di vista la finalità comunitaria e di servizio, che fa parte del patrimonio genetico delle nostre comunità cristiane.
C’è in programma la passeggiata urbana per Colfosco e per Ponte della Priula.
Poi ci sarà tutto il resto del cammino, con il desiderio di condividerlo con la comunità, come stiamo facendo ora, ma anche in maniera più dettagliata.
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